lunedì 9 dicembre 2013

Come disdire il canone Rai (affrontando gli ostacoli del burosauro analogico)

L'amichevole burocrazia che tutela la Rai

Da dieci anni guardo pochissimo la tv, preferendo film e serie tv in dvd per la mia dieta mediatica. Da tre anni, quando mi sono trasferito, non ricevo i canali Rai e vedo malissimo i canali Mediaset perché non ho l'antenna sul tetto. Con il passaggio della Toscana al digitale terrestre (avvenuto diversi anni dopo la Lombardia), ho perso anche la possibilità di vedere La7, che era l'unico canale nazionale su cui, occasionalmente mi sintonizzavo. Finalmente, mesi fa mi sono deciso: devo disdire il canone Rai, ovvero la tassa per il possesso del televisore.

Ho regalato l'unico televisore che possedevo. E ho quindi intrapreso con fiducia la procedura.

Il tortuoso percorso per disdire il Canone Rai. 

Ho preso il libretto di abbonamento e, fiducioso, ho utilizzato l'apposito tagliando (seguendo le istruzioni lì riportate) per comunicare che non possedevo più il televisore. Ho spedito la raccomandata con ricevuta di ritorno l'8 maggio 2013 (non sembra sia possibile farlo online, e anche il fax non è ancora arrivato nel mondo della burocrazia sabauda degli uffici torinesi preposti alla tutela del Canone Rai).

Il 21 giugno 2013 ricevo dalla prima capitale del Regno d'Italia una lettera semplice che dice testualmente:

In riferimento alla Sua comunicazione, si fa presente che la stessa è inefficace per la chiusura del canone TV citato in oggetto, in quanto non contiene gli elementi citati dall'art. 10 del RDL 21 febbraio 1938 n. 246 (convertito nella legge 4 giugno 1938, n. 880), che consente la disdetta nei soli casi di cessione o di suggellamento di tutti gli apparecchi detenuti presso ogni sua residenza o dimora proprie e dei propri familiari anagraficamente conviventi. 
Pertanto Lei rimane obbligato/a al pagamento del canone TV.

Burocratese stretto per dirmi che - pur non avendo più nessun televisore in casa - dovevo continuare a pagare il canone perché non avevo ottemperato un Regio Decreto.

Ho cercato lumi su Internet e ho trovato il Regio Decreto in questione. In pratica, se regali la tv e disdici il canone per questo, devi anche comunicare indirizzo e generalità di chi riceve l'apparecchio (nel RDL si parlava di apparecchi radiofonici, perché la tv non era ancora stata inventata). Tre domande:

  1. Ma non potevano scriverlo nel modulo per le comunicazioni da me usato? 
  2. E se avessi portato l'apparecchio in discarica? 
  3. E adesso, invece di citare un'oscura legge, perché non mi allegate il modulo con tutto quello che devo fare, scrivere, dichiarare?

Mi armo di pazienza, chiedo tutti gli estremi alla persona a cui avevo regalato l'apparecchio (compresi codice fiscale e numero del suo canone TV) e mando tutti i dati per raccomandata AR.

A fine settembre, con data 3 settembre, mi arriva una seconda lettera semplice, più articolata della prima. Non la trascrivo (è lunga mezza pagina fitta fitta) ma in sintesi mi dice:

i dati che hai mandato non sono sufficienti, ci occorre anche la marca del televisore.

Fortunatamente questa volta sono più user friendly: allegano anche il modulo da compilare con tutti i dati, da firmare e far firmare anche al fortunato beneficiario del televisore in dono. Ancora tre domande:

  1. Perché non me l'avete mandato insieme alla prima lettera questo modulo?
  2. Meglio ancora, perché il modulo non lo allegate al libretto dell'abbonamento?
  3. Non è che lo fate apposta per ostacolare le disdette, anche quelle legittime?

Mi ri-armo di pazienza, compilo il modulo in ogni sua parte, indicando anche la marca del televisore, firmo, lo faccio firmare e quindi spedisco con la mia terza raccomandata AR.

Il lieto fine

Finalmente, il 19 novembre, mi arriva una lettera datata 6:

Gentile contribuente,
si comunica che in base alla disdetta presentata e' stata disposta la chiusura di quanto citato in oggetto a decorrere dal 1/2014.
[la "è" con l'apostrofo al posto dell'accento è nell'originale. Non sanno che le tastiere dispongono delle lettere accentate]


Dall'8 maggio al 6 novembre sono sei mesi e tre raccomandate per disdire il canone Rai. E, se non avessi cominciato la procedura in maggio, sarebbe magari anche andata a finire con l'obbligo di pagare comunque il canone 2014, perché l'ottusa decorrenza probabilmente sarebbe scattata dal gennaio 2015!

La complessità della burocrazia italiana è nota. Da questa case history risulta evidente anche la volontà di ostacolare il contribuente-utente-cittadino negli adempimenti, invece di cercare di facilitarlo.

Qui la procedura passo passo con tutte le indicazioni pratiche.

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