venerdì 7 febbraio 2014

Destra, sinistra o centro, noi italiani siamo sempre dei pasticcioni.


Il problema italiano non è governa questo o governa quello. È la profonda metastasi di burocrazia, arretratezza culturale e disorganizzazione che riguarda tutti, cittadini compresi. È un problema che riguarda tanto la classe dirigente quanto la popolazione in generale. Per dimostrarlo basta pensare alle nostre aziende pubbliche, sempipubbliche o ex pubbliche: poste, aerei, treni, infrastrutture. Con rare eccezioni offrono servizi più costosi della media europea, a livelli inferiori alla media. Oppure basta pensare al delirio dell'Imu. Ma anche le aziende private spesso offrono esempi di burocrazia interna paradossale e intricata. Avete mai provato a cambiare operatore telefonico oppure disdire la pay tv? O mandare un messaggio e-mail a una PMI per chiedere un'informazione? O chiedere informazioni in un negozio quando "non c'è il titolare"? Ma in Italia i vertici sono quelli più disastrosi.

L'ultimo esempio di sfrenata inettitudine politico-istituzionale: i cosiddetti incentivi per l'editoria. Sono un esempio particolarmente significativo, simbolico, emblematico.

Nati come incentivi per favorire la lettura, pieni di lodevoli eccezioni, contenevano già all'origine dei notevoli difetti. Dopo due mesi di lavoro stanno diventando questo:

  1.  Il Governo Letta non ha i soldi per finanziare un simile progetto di diffusione della cultura e deve attendere i fondi europei. 
  2. Nel frattempo il tono liberale dell’iniziativa si spegne diventando un incentivo fiscale non per i cittadini lettori ma per i librai 
  3. L’iniziativa viene per ora convertita in un voucher per i libri scolastici così organizzato:
  •   a) L’ammontare del singolo voucher non si sa, verrà concordato fra Ministero dell’Istruzione e dello Sviluppo Economico sulla base della popolazione studentesca 2013-2014 
  •  b) Si dovrà presentare un ticket, registrato e timbrato dai presidi 
  •  c) Col ticket gli studenti (solo delle superiori, ah anche parificate ovviamente) potranno ricevere uno sconto del 19% sui libri d) Solo nelle librerie che avranno aderito all’iniziativa dopo aver chiesto un credito di imposta del 19%. (ricostruzione schematica tratta da Manteblog di Massimo Mantellini; qui la notizia dal Sole 24 Ore)
E il finale è ancora da scrivere.
In questa tragicommedia non si può individuare la solita dinamica generalmente autoassolutoria "è colpa della destra-è colpa della sinistra- è colpa delle lobby-è colpa dell'Europa-è colpa dei giudici comunisti-è colpa dei padroni-è colpa delle multinazionali". 

È proprio l'ennesima dimostrazione di inettitudine ideativa-politica-gestionale-organizzativa non tanto del singolo esponente politico (che nella fattispecie, secondo me comunque non è un genio), quanto di tutto il processo burocratico-legislativo.