martedì 25 maggio 2010

Perché la Posta Elettronica Certificata (PEC) è una bufala

La Posta Elettronica Certificata è una bufala spacciata per innovazione. Meno fallimentare di Italia.it, il megaportale pseudoturistico bipartisan costruito anni fa e ricostruito in qualche maniera recentemente, è una delle tante pseudoinnovazioni (come l'F24 telematico) che fingendo di semplificare la vita al cittadino, cercano casomai di semplificarla alla Pubblica Amministrazione.
  1. Tanto per cominciare serve solo per comunicare con la Pubblica Amministrazione. Il governo con tanta fanfara ti offre una casella di Posta Elettronica Certificata, e poi scopri che è una casella incompleta: ufficialmente per non fare concorrenza ai fornitori privati, non può essere utilizzata per mandare "raccomandate digitali" al proprio commercialista, avvocato o amministratore del condominio. Serve solo per comunicare con gli enti pubblici.
  2. Inoltre c'è il trucco: se la usi UNA volta per comunicare con la Pubblica Amministrazione, da quel momento in poi la Pubblica Amministrazione ha facoltà di usare solo quel canale per comunicare con te, con l'aggravante che, una volta che la comunicazione viene depositata nella TUA casella, questa viene considerata RICEVUTA. Anche se non scarichi mai la posta, se sei in vacanza, se hai dimenticato la password, se ti sei dimenticato di aver aperto la casella per curiosità, se nel frattempo sei morto e i tuoi eredi non hanno l'accesso alla casella.
  3. Infine, è una complicazione abbastanza inutile, la tipica complicazione all'italiana, come dimostra in questo post Guido Scorza: ad esempio in Francia quando vuoi comunicare con un funzionario pubblico, semplicemente cerchi tutti i suoi recapiti, fra cui l'e-mail, e se gli vuoi mandare un messaggio gli puoi scrivere con la normale posta elettronica, senza dover necessariamente attivare una casella ad hoc dalla tecnologia particolare. In Italia non solo è molto difficile trovare nomi e recapiti dei funzionari pubblici, ma questi hanno ancora la mentalità per cui "non sono tenuti a rispondere al telefono". Per cui, prima o poi, il cittadino diventerà "tenuto" ad armarsi di Posta Elettronica Certificata per semplificare la vita ai funzionari. Da notare che in nessun paese europeo esiste uno strumento analogo.
Insomma la Posta Elettronica Certificata è l'ennesimo prodotto dell'Ucas, Ufficio Complicazione Affari Semplici, uno dei dipartimenti più produttivi della Pubblica Amministrazione Italiana.

1 commento:

roberto ha detto...

C'è da dire anche che si tratta di una bufala inesistente. Io sono andato alle poste a fare l'attivazione e dopo un mese nn mi è stata ancora attivata (dicono in un giorno loro). Il caro Brunetta, vuol migliorare le performances lavorative dei nostri dipendenti pubblici, ed invece fa perdere tempo a loro e a noi utenti. Cosa ci si vuole aspettare da questa classe dirigente?? E' normale...