giovedì 18 dicembre 2008

La conoscenza parla...

"La conoscenza parla, la saggezza ascolta"

(attribuita a Jimi Hendrix)

Segreti d'artista

Leonardo Piras, scultore specializzato nel trattare il tufo, dichiara in un'intervista televisiva: "inizio a scolpire dalla faccia, perché il tufo è un materiale irregolare, con molti buchi. Se inizio a scolpire da un'altra parte e poi quando faccio il viso ci trovo un buco, poi devo buttare via la statua."

Mi ha colpito il candore della dichiarazione, che però denota anche l'importanza della competenza tecnica tanto nel lavoro dell'artista quanto in quella dell'artigiano. Queste cose o le impari perché te le ha insegnate qualcuno, oppure perché hai già fatto l'errore e questo errore è entrato nel tuo bagaglio di esperienza.

lunedì 15 dicembre 2008

Incidenti di scrittura: casalinghe cinesi per scienziati tedeschi


"Casalinghe calde, giovani donne belle come giada". Questo era scritto - in cinese - sulla copertina dell'ultimo numero della rivista del Max Planck Institute, un autorevole istituto scientifico tedesco. Si trattava di una serie di ideogrammi cinesi che, apparentemente innocenti per il linguista inesperto, sono risultati essere testi promozionali per locali di un "quartiere a luci rosse" di Hong Kong.

Sono gli incidenti che capitano quando si usano le lingue straniere e non si consultano scrittori madrelingua.

martedì 9 dicembre 2008

Più riflessione prima, meno ripensamenti dopo

Io ho cominciato a lavorare con la macchina da scrivere (il "da" va bene, il "per" non è obbligatorio). Scrivevo tutto direttamente a macchina, titoli, testi, radiocomunicati. Solo la ricerca dei nomi di prodotto la facevo scrivendo a mano, e qualche volta i titoli. Nel giro di un paio d'anni sono passato al computer (nel 1985: probabilmente fui uno dei primi nel mondo della pubblicità italiana) e da allora ho sempre scritto col computer, utilizzando i software più diversi. In certi casi usavo i più austeri e scheletrici "text editor" che trovavo, per concentrarmi solo sul testo, eliminando le distrazioni date dalle infinite funzioni di word processor sterminati come Word. In altri casi lavoravo direttamente con programmi di video impaginazione.

Qualche anno fa ho tirato fuori una vecchia macchina del 1930, perfettamente funzionante, per scrivere una lettera. Fu un esercizio affascinante e un vero viaggio nel tempo. Il modo di scrivere, rispetto al computer, fu, improvvisamente, totalmente diverso. Volendo evitare errori e rifacimenti, progettavo ogni singola frase a mente, e poi la scrivevo solo quando la frase era già a punto. Un modo totalmente diverso rispetto al computer, in cui si può partire a scrivere e poi tanto si corregge facilmente. Alla fine, dopo due sole cartelle, ero esausto. Non ero più abituato a un modo di scrivere così differente.

Tutti gli scrittori sanno che gli strumenti influenzano la scrittura. È ben diverso scrivere a matita, con penna e calamaio, con la stilografica, con la macchina da scrivere o col computer. E nell'ambito del computer, è diverso utilizzare questo o quel sistema operativo, scrivere per poi stampare un documento, per mandarlo via e-mail, per un blog. E impaginazione, colori e caratteri lo cambiano ulteriormente.

Nel caso della macchina da scrivere, se non c'è una segretaria per ribattere in bella, occorre più riflessione e progettazione prima, riducendo ogni ripensamento dopo. Nel caso del computer, tutto si può correggere in qualsiasi momento: questo è il suo vantaggio, e talvolta la sua trappola.

domenica 7 dicembre 2008

Il panettone ha la forza di un leone

La prima festa del panettone organizzata da Stanislao Porzio, scrittore freelance autore di diversi libri di gastronomia eccentrica, ha avuto un ottimo esito. Il resoconto è qui.