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giovedì 3 marzo 2011

Perché difficilmente Facebook mangerà tutto il Web

Qualcuno teme che Facebook possa avere tentazioni monopolistiche e cerchi di diventare non il servizio più utilizzato in Internet, bensì cerchi di mangiarsi tutta Internet.

Probabilmente questa tentazione, o questo obiettivo di riferimento ce l'ha davvero.

Però è molto difficile che lo realizzi, per una questione di numeri: attualmente il 50% degli utenti di Internet ha un profilo Facebook. Ma di questi utenti, solo il 30% o meno, è attivo tutti i giorni su Facebook. Il 30% di 50 è 15. Questo vuol dire che solo il 15% degli utenti di Internet è attivo tutti i giorni su Facebook. L'85% fa altro. Inoltre, probabilmente le percentuali reali sono inferiori, perché ci sono stime che danno gli utenti di Internet a due miliardi, contro cinquecento milioni di profili Facebook, molti dei quali duplicati.

Resta ancora moltissima strada da fare prima di conquistare il 100% degli utenti di Internet.

Restano comunque validi i consigli di TagliaBlog nel link citato all'inizio: i contenuti di valore, prima pubblicali fuori da Facebook.

mercoledì 5 gennaio 2011

Per un'azienda è meglio un sito Web o una Pagina Facebook?

Qui un'esauriente analisi dei pro e dei contro di entrambi gli strumenti. Sito Web e Pagina Facebook sono due strumenti diversi, e non sono perfettamente sostituibili fra loro.

Da notare la conclusione: con il tempo è meglio avere una costellazione di siti, mini siti e pagine Facebook piuttosto che puntare ad un unico sito o un'unica pagina onnicomprensiva. In generale la visibilità complessiva è maggiore rispetto a quella di un singolo sito che contiene tutto, inoltre è possibile sperimentare strategie di comunicazione differenti e parlare a pubblici diversi.

martedì 21 dicembre 2010

E-book gratis per chi vuole evitare i principali errori della comunicazione online

Alessandra Farebegoli ha scritto un e-book gratuito indirizzato a chi muove i primi passi nella comunicazione e nel marketing online (cioè il 65% delle aziende italiane, visto che solo il 35% ha un sito Web...).

Si tratta di un breve libro facile e pieno di consigli utili. Particolarmente interessante la sezione su Facebook, soprattutto per chi (e sono moltissimi) ha fatto l'errore di promuovere la sua azienda o la sua attività professionale con un profilo privato invece che con una pagina pubblica. Come dico spesso per chiarire l'errore, se per il tuo negozio stai scrivendo NOME: Emporio, COGNOME: Armani, sei nella parte sbagliata di Facebook.

Rispetto al profilo personale la pagina pubblica su Facebook offre questi vantaggi:

  1. - Non c'è limite al numero di amici
  2. - Ci sono le statistiche 
  3. - Può essere amministrata da più persone, evitando pasticci con le password

Questa per esempio è la mia pagina pubblica su Facebook, Scrittore Freelance.

Il libro di Alessandra Farabegoli spiega inoltre molte cose su come ottimizzare il proprio sito Web, su come utilizzare Linkedin e altri consigli utili. Per scaricarlo gratis basta cliccare su questa pagina.

giovedì 4 novembre 2010

Twitter e Facebook non fanno la rivoluzione

Sono un entusiasta di Twitter e penso che sia potentissimo per condividere le informazioni. Allo stesso modo considero Facebook un ambiente molto interessante per condividere amicizie e anche per collaborare e lavorare (anche se molte aziende tendono a vederslo solo come una potenziale perdita di tempo). Però, sulla scorta di 16 anni di esperienza su Internet e quasi venti di esperienza online, mi trovo a condividere, mio malgrado, il contenuto di questo articolo del New Yorker: La rivoluzione non passa da Twitter.

In sintesi esistono almeno due tipi di legami; i legami forti e i legami deboli. I social network facilitano enormemente i legami deboli, a rete. I quali, passata la sorpresa del primo impatto, probabilmente rendono pià fluido ed efficiente lo status quo, piuttosto che metterlo in dubbio. Per attività di forte impatto sociale, dall'attivismo politico alla rivoluzione, occorrono invece legami forti, integrando i legami a rete con una gerarchia decisionale che si prenda la responsabilità della leadership. E talvolta anche abnegazione e coraggio fisico. Da prendere il treno per partecipare a un convegno fino a rischiare le manganellate a un sit in, qualcosa di più di cliccare un bottone, modificare un avatar, firmare una petizione online.

Conclusione: Internet non è rivoluzionario, al massimo è evoluzionario. Sempre ammesso che non si trovi il modo di utilizzarne la potenza per un controllo sociale sempre maggiore, rendendo lo strumento addirittura anti-rivolusionario.

Chissà. Il pericolo esiste.

martedì 26 gennaio 2010

Strategie di presenza su Web e Social Network

Un'interessante sintesi delle possibili strategie aziendali per Internet, Web e Social Media dal blog Social Media Marketing.

In prticolare identifica queste strategie:
  1. Strategia Presenzialista
    (L'azienda pone dei segnaposto nei vari social network)
  2. Strategia Editoriale
    (L'azienda realizza e promuove dei contenuti per Internet, ma senza incoraggiare la conversazione)
  3. Strategia Conversazionale
    (L'azienda si pone anche in ascolto e incoraggia i feed-back)
  4. Strategia Strutturale
    (L'azienda coinvolge attivamente i suoi clienti e followers)
  5. Strategia Analitica
    (L'azienda esamina le conversazioni in rete che la riguardano per trarre idee e indicazioni di mercato)
  6. Strategia Virale
    (L'azienda spedisce in rete contenuti sperando che vengano replicati il più possibile)
  7. Strategia Strisciante
    (L'azienda finanzia e incoraggia forme di presenza non ufficiale)
Ho sintetizzato brutalmente per chi ha fretta, ma consiglio chi è interessato al tema di leggere e riflettere sui brevi paragrafi originali.

Il post continua dando preziose indicazioni sulle tipologie di copertura, ovvero come e con quale progressività (indicativamente) coprire i diversi mezzi possibili, fra blog, forum, social media di moda e non di moda.


giovedì 31 dicembre 2009

5 previsioni per Facebook

Qui, cinque previsioni per Facebook nel 2010.

In rapidissima sintesi: 1. Il futuro di Facebook parte con FriendFeed; 2. Facebook vuole lavorare sul tempo reale; 3. Facebook cercherà una sempre maggiore integrazione con il resto del Web (sfidando anche Google nell'ambito delle ricerche); 4. Facebook si adatterà alle diverse zone geografiche della Rete; 5. Facebook sta valutando di lanciare una moneta virtuale.

Aggiungo io, una considerazione storica: Facebook è l'idea che non hanno avuto i gestori di AOL, America Online. Se nel 1996-1999 AOL avesse avuto quel genere di idea per i suoi milioni di utenti a pagamento, oggi forse sarebbe l'azienda più importante del mondo.