domenica 17 novembre 2013

Berlusconi e Alfano: "Due partiti is meglio che uan"


Normalmente non sono un dietrologo, però l'operazione Alfano-Berlusconi potrebbe anche essere un disegno strategico. La scissione con nascita dei due movimenti mi sembra troppo sincronizzata. Due partiti possono prendere più voti di uno perché un Partito A + un Partito B consentirebbero di intercettare sia i fedelissimi di Berlusconi, sia coloro che non voterebbero mai PD ma si sono finalmente stufati delle bugie e delle giravolte del Grande Imprenditore. Gli elettori di centro-destra stanchi di Mister B in caso di elezioni potrebbero rivolgersi ad Alfano invece che a Monti, Renzi o altri candidati leader di qualsiasi genere.

C un ulteriore vantaggio, tattico e immediato: adesso Berlusconi con Forza Italia può fare opposizione al governo pur mantenendo un piede dentro, indirettamente, attraverso Alfano e i "dissidenti". Insomma, Berlusconi ha le mani ancora più libere rispetto al solito.

Anche se non ci fosse un disegno consapevole a priori, Berlusconi è comunque un asso nel trarre vantaggio da qualsiasi evento, anche quelli apparentemente più avversi. Il primo vantaggio, fare opposizione al governo che lui stesso ha appoggiato e favorito, sfilandosi surrettiziamente da ogni responsabilità su Imu, tasse, crisi economica, è già evidente.

Inoltre in caso di future elezioni possono verificarsi due risultati: il centro-destra vince, e allora Forza Italia Bis può trovare un naturale alleato nel nuovo movimento di Alfano; oppure il centro destra perde, e allora, per fare opposizione, Berlusconi non ha bisogno di nessun alleato, perché, con la sua potenza economica e mediatica, può comunque esprimere una fortissima opposizione al governo anche con un partito ridotto in termini percentuali. Va inoltre tenuto presente che, allo stato attuale, salvo imprevisti, è molto difficile che Forza Italia scenda sotto il 10-15% dei voti. Se scendesse così tanto sarebbe una grande sconfitta elettorale, ma resterebbe comunqe un partito di peso. E quando il capo è miliardario, editore e proprietario di televisioni, anche col 3% si conta qualcosa. Anche se sta invecchiando.