mercoledì 26 giugno 2013

"Hai solo la terza media? Bravo, assunto!" - Ecco per quali motivi è una norma scema.

Asino chi si diploma. O chi lo dice in giro.

Circola in diverse versioni la bozza di decreto del Governo Letta per incentivare il lavoro giovanile che prevede agevolazioni per (pare) chi ha meno di 29 anni e ricade in una di queste condizioni:

  1. Chi è disoccupato da almeno sei mesi;
  2. Oppure ha solo il diploma di terza media (sia privo di un diploma di scuola media superiore);
  3. Oppure vive da solo con una o più persone a carico.


Il requisito 2 "non avere diplomi superiori", ovvero avere solo la terza media per avere diritto alle agevolazioni per l'assunzione, oltre ad essere un'idea scema (per quale motivo agevolare chi non ha studiato rispetto a chi è disoccupato?), è anche difficile da verificare: non esistendo un'anagrafe nazionale dei titoli di studio, come fai a "smascherare" un ragioniere o un geometra che dichiarasse di avere solo la terza media? Sembra semplice, ma se il candidato all'assunzione non è ben conosciuto dall'imprenditore o dall'organizzazione sindacale, come minimo ci vuole un detective che scopra se il candidato ha frequentato una scuola superiore e, poi, se e in quale anno ha conseguito il diploma.

Se si volevano agevolare i giovani in difficoltà, bastava tenere conto della prima e della seconda condizione. Chi ha solo la terza media e vive in famiglia, ad esempio, non si capisce perché debba essere favorito rispetto a un diplomato nella condizione uno o nella condizione tre. La regola favorisce gli abusi (con o senza la collusione di imprenditori e sindacati), i futuri contenziosi e anche la dequalificazione del lavoro.

Una stupidaggine dal punto dal punto di vista ideologico e anche dal punto di vista tecnico.