lunedì 26 gennaio 2009

Trascuratezza tecnica e cialtroneria

In Italia spesso non si fanno le cose per semplice trascuratezza tecnica, ignoranza politica e cialtroneria.

Qui viene spiegato molto bene per quale motivo in Italia il Numero Unico di emergenza (112) non funziona ancora e, in caso di incidente o pericolo, dobbiamo destreggiarci in una complessa rubrica di numeri telefonici, fra polizia, carabinieri, ambulanze, guardia forestale, protezione civile e via dicendo. Numeri tutti diversi e spesso non interconnessi (se telefoni alla guardia costiera per un incendio in riva al mare e ti rispondono che è competenza della guardia forestale, devi richiamare).

Il numero unico di emergenza con localizzazione automatica del telefono chiamante è essenziale per la protezione civile e per la lotta alla microcriminalità, molto di più di misure folkloristiche o semi-dittatoriali come l'esercito a pattugliare le strade. Il fatto che gli uomini politici italiani si accapiglino sull'esercito in strada e non prendano in considerazione il numero unico di emergenza dimostra quanto è ottocentesca la loro formazione culturale. Oppure quanto sono in mala fede.

sabato 24 gennaio 2009

"L'arroganza di chi si crede nel giusto"

L'Arcivescovo Domenico Fisichella, intervistato dal Corriere della Sera, afferma: "Il mondo di oggi è più piccolo di quello che crediamo e i temi etici suscitano grande incertezza e magari gravi conflitti nella popolazione. Per questo vanno affrontati con grande prudenza e non con l'arroganza di chi si crede nel giusto."

Domanda: Lo ha detto guardandosi allo specchio, oppure pensando alle biografie dei Papi, dei monarchi e dei governanti da essi sostenuti nei due millenni appena trascorsi?

sabato 17 gennaio 2009

Brevi spiegazioni sull'universo...

KTTB in questo post su Arte, Pornografia ed Erotismo, a mio parere fa un po' un minestrone di affermazioni universali, affermazioni dogmatiche e giochi di parole. Sulle prime non discuto, perché occorrerebbero volumi (semplifico: "l'universo tende alla complessità, quindi ciò che non tende alla complessità è male"... MAH).

Per quel che riguarda i giochi di parole, a mio parere il problema sta sul mettersi d'accordo sulle definizioni di Pornografia ed Erotismo. Per me, semplificando (il che è un male, a quanto pare), la pornografia è semplicemente qualsiasi rappresentazione di corpi umani nudi, finalizzati all'eccitazione sessuale. Semplice e chiaro. L'erotismo a mio parere è una categoria più ampia e complessa che non riguarda esclusivamente le immagini. Sono due insiemi diversi, con un sottinsieme comune, sui quali non attribuisco alcun giudizio morale. Ma è semplicemente per intendersi.

KTTB invece attribuisce un giudizio implicito alle due parole. Se non interpreto erroneamente: Pornografia, rappresentazione meccanica della sessualità (e implicitamente, male); Erotismo, rappresentazione di un complesso mondo sia interiore sia estetico attinente alla sessualità e all'attrazione erotica (e, implicitamente, bene, perché in sintonia con il trend dell'universo...).

Vabbè. Per far contento KTTB, aggiungo questa postilla a tutte le mie considerazioni su arte e pornografia, dal dizionario Gianni-KTTBese:

Dove ho scritto "Pornografia", leggasi "Erotismo". Dove ho scritto "Pornografico", leggasi "Erotico".

Cuntent?

I yam what I yam!


I 17 gennaio 1929 appariva per la prima volta Popeye, Braccio di Ferro, che oggi compie ottant'anni. La sua prima battuta:

CASTOR OYL - "Ehilà, tu! Sei un marinaio?"
POPEYE - "Sembro forse un cowboy?"
CASTOR OYL - "OK, sei assunto."

venerdì 16 gennaio 2009

Lezioni pratiche di Convegnologia

Il titolo del convegno UPA sulla comunicazione è un capolavoro di Convegnologia: "Tutto cambia. Cambiamo tutto?".

Come sanno gli Esperti di Convegni, il modo più efficace per titolare un convegno di natura culturale o politica è affermare una cosa e poi affermare il suo contrario in forma di contrapposizione o di domanda.

In questo modo viene un titolo che non vuol dire niente ma che sembra estremamente profondo. La tecnica è semplicissima, estremamente efficace, e si presta a qualsiasi tema:

Demistificare la scuola o descolarizzare la mistificazione?

La società invecchia. Svecchiamo la società?

Prepararsi al decollo o prepararsi all'atterraggio?

La zuppa l'è cotta. Cuociamo la zuppa?

La minestra è riscaldata o riscaldiamo la minestra?

Il pranzo è servito. Serviamo il pranzo?

giovedì 15 gennaio 2009

La funzione pornografica dell'Arte



"Guardate che incarnato ha questa Venere... Ma voi siete molto più bella, contessa."

L'aneddoto che KTTB qui racconta di Napoleone III conferma la mia tesi e non la smentisce: l'Arte ha avuto anche funzioni pornografiche. Gli uomini di potere sono notoriamente o asceti (Gandhi) o ipersessuali (John Kennedy). Napoleone III, che non era un asceta, sicuramente di fronte a quel quadro rimase sedotto dalla bellezza dell'Arte, MA ANCHE dalla bellezza femminile del soggetto. Potendolo fare, ha comprato il quadro, non certo per poi masturbarsi come un adolescente.

Ma la funzione di quel genere di "Arte" era, anche, di essere esposta in sale e salotti privati, padiglioni di caccia (eh eh), boudoir e camere da letto. Per predisporre la mente propria e della moglie, amante o possibile conquista di una notte a una particolare attività.
Una funzione squisitamente "pornografica". E una funzione tutt'altro che secondaria.

Una tecnica di seduzione molto applicata in passato, sintetizzata nella famosa battuta "vuoi venire a vedere la mia collezione di stampe cinesi?", è appunto quella di invitare la persona concupita a conversare o cenare nel proprio salotto, pied-à-terre o padiglione privato (se accetta siamo già a metà strada) e poi portare la conversazione su "quel" tema anche aiutati da statue e quadri come quelli rappresentati nel post di KTTB.

Voila', ecco documentata la funzione pornografica dell'arte (che ovviamente non è l'unica) e il motivo della rappresentazione "sessista" di tante Veneri, ninfe, vergini, Diane cacciatrici e amazzoni varie.

"Questo dipinto è sublime. Guardate che meravigliosa schiena ha questa odalisca... Ma la vostra è sicuramente molto più attraente, contessa." E così, adesso, la contessa, lusingata, comincia a pensare a "quello", comincia a confrontare mentalmente la propria schiena con quella dell'odalisca, e comincia a mandare i segnali dell'eventuale "no", dell'eventuale "ni" o dell'eventuale "si".

mercoledì 14 gennaio 2009

Pubblicità: futuro in salita

"La pubblicità costerà progressivamente
sempre di più
di quanto renderà,
in quanto normalmente produce
solo esposizione,
non conversazione."


Gianluca Diegoli, [mini]marketing,
91 discutibili tesi per un marketing diverso

martedì 13 gennaio 2009

Usate il più possibile questo prodotto, anche se pensiamo che sia poco efficace

Istruzioni per l'uso, scritte in piccolo sul retro, di un prestigioso prodotto solare di una notissima marca:
  • Evitare completamente l'esposizione al sole fra le ore 12 e le 16
  • Rinnovare frequentemente le applicazioni specialmente dopo i bagni
  • Indossare un cappello, degli occhiali da sole e un vestito è vivamente raccomandato durante l'esposizione

Moratoria sulla pornografia

Su petizione del Vaticano e una lista di 92 paesi, l'ONU ha votato una risoluzione che invita i siti porno presenti su Internet ad apporre ben visibile su ogni pagina la scritta "DON'T TRY THIS AT HOME".

domenica 11 gennaio 2009

Evasori, il libro che evade il problema

"Evasori, chi come quanto - L'inchiesta sull'evasione fiscale" di Roberto Ippolito
Immagine di Evasori Chi Come Quanto
Il libro, più che un'inchiesta, è una raccolta di episodi e aneddoti, alcuni dei quali controversi. In pratica è come parlare del problema delle armi negli Stati Uniti raccogliendo una casistica di singoli omicidi e ferimenti, senza considerare fatti storici, sociali, il ruolo della lobby delle armi, ecc. Fa eccezione il capitolo relativo all'evasione immobiliare, più articolato degli altri.

Alla base del libro c'è il consueto tentativo di dividere l'Italia in Buoni e Cattivi: i Buoni che pagano le tasse e i Cattivi che evadono. Non affronta o non approfondisce però nessuno di questi problemi:

1. Quando l'idraulico si fa pagare in nero, gli evasori sono due: l'idraulico che non paga irpef e contributi, il cliente che non paga l'iva.

2. Quando l'idraulico emette regolare fattura, l'imposizione fiscale su quell'importo, al netto di eventuali spese, totalizza almeno il 70% (arrotondando: 20% iva, 30% irpef, 20% contributi, senza contare irap e inail), percentuale che tende a salire e che in ultima analisi, nel caso dei privati, è tutta a carico del cliente. Su 100 euro di conto regolare complessivo, iva compresa, l'idraulico ne tiene per sé 30 o meno, mentre il cliente, evitando la fattura, vede la possibilità di far scendere l'importo del 20 o del 30%, se ottiene uno sconto ulteriore rispetto all'iva. E' evidente che un forte incentivo all'evasione sta qui.

3. Se l'evasione fiscale "spicciola" dei servizi ai privati venisse interamente recuperata (idraulici, imbianchini, ma anche badanti e baby sitter) ci sarebbe un aumento di quei costi per le famiglie almeno del 20%. Non dico che sia necessariamente ingiusto, ma non si può non tenerne conto.

4. Quando un "malcostume" è così diffuso, c'è anche qualche problema sistemico, non solo una questione di "disonestà" di pochi.

Infatti, nel caso dell'evasione immobiliare, l'autore afferma che un immobile su cinque è sconosciuto al fisco. Quando avviene un fenomeno del genere, è evidente che ci sono anche problemi legislativi e di efficienza delle istituzioni. Se i cento euro dell'idraulico possono facilmente sparire, e i falsi in bilancio delle aziende grandi e medie devono essere individuati con lunghe giornate di indagini, invece case, capannoni, negozi e uffici sono in genere ben visibili alla luce del sole e anzi sono i beni facilmente individuabili per eccellenza. Perché nel 20% dei casi gli immobili sono sconosciuti al fisco?

Infatti, per chi ha una semplice infarinatura dei sistemi fiscali e legislativi dei principali paesi stranieri e delle statistiche internazionali, è evidente che i problemi fiscali italiani sorgono da tre fattori principali:

1. Antica e perdurante tradizione di antagonismo fra Stato e Cittadino
2. Complessità legislativa e farraginosità delle procedure (chi fa tutto in regola affronta costi molto più elevati della media europea)
3. Elevatissima imposizione teorica (chi paga tutto viene tartassato).

Se non si lavora su tutti e tre i fattori, limitandosi a dividere il paese in Buoni che pagano e Cattivi che non pagano (separazione estremamente sfumata e confusa, visto che buona parte dell'evasione è data anche da lavoratori dipendenti e pensionati che svolgono un secondo lavoro in nero) non ci saranno grandi progressi, oppure saranno ottenuti a carico di un aumento generale dei costi e della complessità legislativa (la strada in genere preferita dai governi italiani di destra quanto di sinistra).

venerdì 9 gennaio 2009

Grande successo

Ho fatto una tournée di danza della pioggia. Pioveva sempre.

Caso Malpensa-Alitalia-Air France-Lufthansa

Bossi non lo frega nessuno. Eccetto Berlusconi.

Ho perso la matita

"Ho affrontato milioni di pericoli e viaggiato migliaia di miglia per scrivere un libro - e ora - ora - ho perso la mia matita"

Professor John Smith, "Popeye vs Bluto", 13 ottobre 1932

Un'idea. regolamentare le edicole

Ecco come appaiono certe proposte di legge per regolamentare Internet scritte da chi non conosce la materia (o fa finta di non conoscerla), in questa divertente parodia scritta da Alessandro Bottoni per Punto informatico.

martedì 6 gennaio 2009

Metafore bislacche di Benedetto XVI

Quello che dice il Papa viene normalmente mplificato dalla stampa italiana senza troppe considerazioni critiche. Però le metafore scelte da Sua Santità talvolta sono bislacche. Ad esempio, secondo quanto riportato da Repubblica e molti altri, Papa Ratzinger dice: "Lungo i sentieri della storia, non c'è ombra, per quanto tenebrosa, che possa oscurare la luce di Cristo".

Qui inanella due metafore in successione, una inutile (i sentieri della storia) e una sbagliata. L'ombra viene proiettata da un corpo quando viene colpito da una luce. È impossibile che l'ombra "oscuri" la luce, sia nella realtà quanto nel mondo delle figure retoriche.

L'ombra, per quanto tenebrosa, non può oscurare neanche la luce di una candela, se questa è accesa. Joseph Ratzinger dovrebbe tirare le orecchie al suo speech writer, oppure farsi consigliare da collaboratori con maggiore senso critico. E molti giornalisti dovrebbero pensarci un po' di più prima di riportare simili sound-bytes.

Molto meglio sarebbe stato (volendo mantenere la metafora trekking-avventurosa): "lungo i sentieri della storia, non c'è foresta, per quanto fitta e tenebrosa, che possa oscurare la luce di Cristo".