Il voto online sembra una procedura facile e veloce, per chi non ha mai studiato il problema.
In realtà gestire consultazioni, referendum e voti online è tutt'altro che facile e richiede un'infrastruttura che ancora non esiste, particolarmente dal lato utente.
Molti profani sono ingannati dalla confusione fra sondaggi, inchieste demografiche e votazioni. Gestire un voto, un referendum o una qualsiasi consultazione attendibile è molto più difficile e complesso che gestire un semplice sondaggio online, scientifico o no.
Mentre gestire un sondaggio non scientifico è facilissimo (molti siti lo fanno, e persino singoli utenti) e gestire un sondaggio con attendibilità scientifica è solo un po' più complesso ma basta rivolgersi a degli esperti, di sondaggi & di tecnologia informatica, gestire un voto o un referendum online è diabolicamente complesso. E infatti tutti i sistemi di "televoto" in uso vengono dedicati a questioni relativamente poco importanti (il Festival di Sanremo, trasmissioni televisive) e sono basati sul telefono, ma non garantiscono al 100% che un call center non possa mettere a segno voti multipli in gradi di influenzare, anche solo marginalmente, la consultazione. E comunque, gli utenti motivati che dispongono di più telefonini e una linea domestica possono impunemente dare due o tre voti allo stesso cantante, cosa che in una consultazione politica non può essere ammesso.
Il grosso problema è questo: garantire l'autenticità del voto insieme all'anonimato.
I modi comuni per identificare un utente in rete sono diversi, ma nessuno è univoco né perfetto. Ad esempio:
- Assegnare un identificativo e una password. Ma nessuno può garantire che questi vengano usati solo da quella particolare persona. Inoltre una stessa persona può procurarsi più identificativi, se vengono assegnati in forma anonima: vedi ad esempio gli acquisti online.
- Utilizzare il telefonino per votare. Il telefonino è un modo abbastanza buono per identificare un utente: il numero è personale, anche l'apparecchio ha un numero di serie univoco. Il problema è che una stessa persona può possedere o avere accesso a più di un telefonino. Perché il telefonino possa essere usato in modo affidabile per un voto online esteso a tutta la popolazione, occorrerebbe che tutti i maggiorenni dispongano di un telefonino; e che questo venisse assimilato a un documento di identità (ma solo uno dei telefonini accessibili a una data persona).
- Identificare la persona con un indirizzo e-mail univoco. Stesse problematiche del punto 1 e 2. Inoltre larga parte della popolazione italiana e mondiale non usa ancora l'e-mail, mentre una parte della popolazione dispone di innumerevoli indirizzi e-mail.
- Identificare la persona con il codice fiscale. È facile evitare che uno stesso codice fiscale voti più volte, ma è difficile evitare che una persona utilizzi diversi codici fiscali di persone non interessate al voto oppure conniventi per dare voti multipli.
- Identificare una persona con la carta di credito o con il bancomat. Stesse problematiche del punto 2.
- Attribuire a ciascun cittadino una tessera elettronica non falsificabile utilizzabile come mezzo per votare (sistema analogo alla scheda elettorale).
Resta però il problema dell'anonimato del voto: per la natura stessa del software, che se non è aperto è noto solo a chi lo ha creato, l'unica possibilità è fidarsi del produttore delle macchine hardware-software di gestione.
Per disporre di un sistema di voto online inoltre non basta "mettere su il sito" e attendere che la gente voti. Esiste anche un ulteriore problema, non trascurabile: la gestione del picco di traffico sul sito, cosa che si è vista con l'imprevisto successo dell'ultimo censimento nazionale, in cui il sito dell'Istat ha avuto difficoltà nel gestire l'afflusso di cittadini desiderosi di compilare online.
Per disporre di un sistema di voto online inoltre non basta "mettere su il sito" e attendere che la gente voti. Esiste anche un ulteriore problema, non trascurabile: la gestione del picco di traffico sul sito, cosa che si è vista con l'imprevisto successo dell'ultimo censimento nazionale, in cui il sito dell'Istat ha avuto difficoltà nel gestire l'afflusso di cittadini desiderosi di compilare online.
In sintesi: avere un sistema di voto online sicuro non è impossibile, però è soggetto a due esigenze contrapposte e difficili da mediare:
- Sicurezza. Più il sistema è sicuro, più è difficile da usare, oppure richiede soglie di accesso difficili da implementare e mantenere (esempio: un terminale sicuro in ogni casa, un identificativo sicuro per ogni adulto, oppure soluzioni software basate sulla crittografia a chiave pubblica che non richiedono oggetti hardware ma possono essere complessi da gestire anche per utenti evoluti, figuriamoci gli utenti semi-analfabeti).
- Anonimato. Più il sistema garantisce l'anonimato del voto, più è difficile garantirsi contro gli abusi, dagli hacker che insidiano il sito, ai voti multipli.
Anche il voto cartaceo non è esente da problemi e brogli elettorali. Ma per ora allestire duemila gazebo come per le primarie del PD (utilizzando migliaia di volontari), o allestire le sedi elettorali in tutte le scuole per il momento è molto più facile e relativamente più sicuro.
Aggiornamento: anche Paolo Attivissimo parla di voto elettronico, qui, in un post scritto qualche giorno dopo questo che sostanzialmente conferma, in altro modo e da altri punti di vista, i dubbi che ho espresso su utilizzabilità e sicurezza del voto elettronico e online.
Aggiornamento: anche Paolo Attivissimo parla di voto elettronico, qui, in un post scritto qualche giorno dopo questo che sostanzialmente conferma, in altro modo e da altri punti di vista, i dubbi che ho espresso su utilizzabilità e sicurezza del voto elettronico e online.
2 commenti:
Articolo superficiale e caotico. Si parla di voto on line e si mescola con concetti di votazione elettronica.
http://www.salentoevoting.it/
http://www.comune.cremona.it/Article1485.phtml
Il voto online è una forma di votazione elettronica.
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