lunedì 14 dicembre 2009

Lezioni di giornalismo (8) - Emozioni all'italiana

Le analisi di molti opinionisti e uomini politici italiani più o meno interessati sul caso dell'attentato a Berlusconi sono irrazionali e puramente emotive. Bisognerebbe partire invece da un minimo di analisi tecnica, alla portata di chiunque abbia almeno una preparazione teorica di sicurezza e prevenzione degli attentati.

Si tratta di un banale incidente dovuto principalmente a buchi nel servizio di sicurezza uniti alla naturale indisciplina e insofferenza alle regole del capo del governo.

BUCHI del servizio di sicurezza, perché una persona che si avvicina a una personalità pubblica con un oggetto in mano deve essere individuata e seguita a vista dalle guardie del corpo molti metri prima che sia a portata. Chiunque abbia un ombrello, una borsa, un oggetto qualsiasi in mano è un potenziale pericolo da tenere d'occhio. Particolarmente in una situazione in cui sono presenti contestatori. Non è facile, ma è questo il motivo per cui alcune personalità hanno decine di guardie del corpo.

Inoltre, quando chiunque fa un gesto qualsiasi che "potrebbe" essere il lancio di una bomba o prendere la mira con una pistola, una o due guardie del corpo devono pararsi avanti per proteggere la persona con il loro corpo. Cosa che, dal filmato, non appare.

Errore o tragica fatalità, c'è una responsabilità diretta del servizio di sicurezza.

INDISCIPLINA e insofferenza alle regole, perché la personalità pubblica vittima dell'attentato, qualunque sia il suo stato, deve essere portata via immediatamente, mentre in questo caso sicuramente è stato Berlusconi in persona (con notevole e anche ammirevole presenza di spirito personale, ma con la solita indisciplina pratica) che ha deciso di restare qualche minuto e di uscire dalla macchina con la faccia insanguinata per "rassicurare" i suoi (e farsi riprendere).

In questa seconda parte dell'attentato c'è una responsabilità di gestione di Silvio Berlusconi, insieme a una responsabilità del capo del suo servizio di sicurezza che non ha saputo o non ha voluto farsi valere. Nei minuti immediatamente seguenti una situazione di pericolo il comando e ogni decisione spetta al capo del servizio di sicurezza, fino al momento in cui la personalità pubblica non è al sicuro e la sua situazione fisica non è stata accertata. Con ogni evidenza Berlusconi ha scavalcato il suo capo del servizio di sicurezza (come è sua frequente abitudine con i suoi collaboratori), oppure, durante la breve pausa in macchina, ha concordato con lui che la situazione era meno pericolosa di come sembrava.

Infine: perché banale incidente?

Perché essere importunati da pazzoidi o maniaci fa parte della job description di tutte le persone pubbliche.

Infatti, se questo pseudoattentato è frutto del "clima d'odio", dov'era il clima d'odio nei confronti di John Lennon?

Per vedere il filmato e leggere una ricostruzione dei fatti meno emotiva di quelle che appaiono sui giornali italiani, basta puntare qui.

Per quel che riguarda i buchi del servizio di sicurezza, mi segnalano questo articolo del Corriere della Sera.

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