mercoledì 24 novembre 2010

Facebook può mettere in pericolo il Web? Rischiamo la "feisbucchizzazione" di Internet?

Secondo Tim Berners-Lee, l'inventore del concetto di World Wide Web, l'emersione di fenomeni come Facebook può mettere in pericolo l'universalità del Web e i vantaggi che ne conseguono (interoperabilità, multiculturalità, resilienza, capillarità e diffusione e, soprattutto, apertura alla sperimentazione).

Effettivamebte Facebook è un fenomeno travolgente nell'ambito della Rete. Già oggi risulta che sui browser degli utenti americani una pagina su cinque proviene da Facebook. Questo significa che un quarto delle pagine visualizzate proviene da un unico dominio, facebook.com.

Facebook inoltre è un assorbitore di dati. Normalmente questo blog dovrebbe generare un certo numero di commenti. Quel che da un paio d'anni succede in molti blog è che il rapporto visitatori/commenti è molto diminuito, perché in genere chi intende commentare invece preferisce condividere il post su Facebook e poi eventualmente commentare lì.

Questo da una parte amplia la visibilità dei siti (qualcuno li vede nelle grandi praterie di Internet, qualcuno li vede nelle condivisioni su Facebook), dall'altra però sottrae interazione: i commenti che verrebbero fatti nel blog vengono invece fatti su Facebook, in n rivoli differenti.

Un altro "fattore Facebook" è il fatto che persone fisiche, piccole associazioni e piccole aziende adesso, invece di creare il proprio sito web, possono crearsi la pagina Facebook (molti sbagliano e addirittura si creano un profilo personale per l'azienda invece di una pagina pubblica...), ottenendo a costo zero una visibilità su internet che non è uguale ma è paragonabile a quella di un blog di un sito web.

Se questa è una grossa facilitazione per chi altrimenti aspetterebbe ancora ad affacciarsi al mondo del marketing online, dall'altra parte assistiamo a una enorme omogeneizzazione della comunicazione online.

Analoghi ragionamenti possono essere fatti a proposito di iTunes, che, pur essendo meno pervasivo di Facebook, per certi versi è ancora di più un giardino cintato all'interno di Internet.

Personalmente non credo che Facebook "assorbirà tutto", ovvero credo che anche Facebook avrà il suo ciclo di crescita, consolidamento e stasi. Però, come in passato è esistito il pericolo di una vittoria finale Microsoft, una vittoria finale di Google e altre possibili "vittorie finali" per la dominazione totale di un mercato o di un ambiente, anche adesso il pericolo esiste. Ed è la la feisbucchizzazione di Internet, in cui le principali decisioni tecniche, tecnologiche e ideologiche vengono decise dalla direzione di Facebook.

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