lunedì 9 febbraio 2009

Parole, parole, parole

Lo scrittore, dilettante o professionista, non deve mai dimenticare che, per quanto possa apparire chiaro e inequivocabile un testo, esso può sempre essere interpretato in modo diverso da persone diverse. Ecco un esempio:

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, redatto da una commissione presieduta dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, al capitolo “Il rispetto per la vita umana”, 2278, recita:

“L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all‘’accanimento terapeutico’. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente”.

Come si può vedere, la Chiesa Cattolica oggi interpreta questo articolo del suo Catechismo in modo diametralmente opposto a quel che sembra affermare...

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