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Il ritratto più bello della storia della pittura. Ma non necessariamente per tutti. |
Qui un post interessante sul problema della "omogeneità" (sameness) di molti contenuti sul Web.
Ci sono due considerazioni che mancano.
1. Non sempre è possibile o necessario essere originali. Un insegnante che spiega il teorema di Pitagora non è necessariamente originale. Idem se pubblica un suo schema sul teorema come post di un blog di riferimento per i suoi studenti. La differenza è che le sue parole in aula verranno presto dimenticate (salvo che da parte degli allievi attenti); il post sul blog resterà per molti anni visibile su Internet (uguale a tanti altri, ma NON esattamente identico).
2. La "qualità dei contenuti" è un totem Sacro Graal che in genere non ha riferimenti assoluti. Se entro in una libreria con 100.000 libri messi a mia disposizione (alcuni dei quali molto simili fra loro o con scarso valore aggiunto rispetto a titoli analoghi), dopo una o due ore di "browsing" ne esco avendo comprato da 1 a 5 libri: gli altri 99.000
NON hanno contenuti di qualità sufficiente perché io li acquisti (il discorso vale anche se me li regalassero: difficilmente andrei via con più di una decina di libri, sia per questioni di tempo da dedicare alla lettura, sia per questioni pratiche: ho due mani, posso portare una, massimo due borse di libri). Un'altra persona esce con titoli diversi, e così via. Il valore di ciascuno dei 100.000 libri è molto
relativo, e cambia da persona a persona, da momento a momento. Tant'è vero che alcuni di essi resteranno per sempre intonsi e invenduti, nonostante le speranze di autori ed editori.
Sono entrambe considerazioni importanti per capire il paradosso dei contenuti: tutti vogliono contenuti di qualità, ma questi sembrano sempre affogati in un mare di roba mediocre. Parte della spiegazione sta anche nel fatto che qualità e mediocrità sono valori decisi nell'occhio (e nella testa) di chi guarda.